Strette di mano pericolose
Oggi ho visto un video di you tube, condiviso sulla pagina FB di un amico, dove un giovine, incautamente, stringe la mano ad un ex compagno di scuola di cui, solo più tardi, si ricorda essere uomosessuale, o come dice lui Frocio. (il link al video è disponibile qui)
Paura, terrore si dipingono sul volto dello sfortunato Tubers, perché già la sera stessa ha avvertito un formicolio alla mano, e subito il timore di un contagio, di una trasmissione di gaytudine l’ha assalito.
Comprensibile è la paura, e comprensibile è anche il suo disappunto in quanto l’amico in apparenza non ha mostrato segni di uomosessualità. Su questo punto mi vorrei soffermare, ad oggi è facilissimo individuare un gay, ma molti ancora hanno un atteggiamento poco chiaro e non è facile capire, per esempio, se il cassiere della tua banca, in giacca e cravatta, senza voce stridula, sia o non sia “uno di quelli”. Molta gente è anche troppo sprovveduta, ingannata da legami di amicizia o parentela non bada a formalità e si profonde in strette di mano e abbracci senza le dovute cautele, io ad esempio non faccio discriminazioni, ma dopo avere avuto contatti con un uomosessuale mi lavo sempre con topaxan. Ma veniamo al secondo punto: caduti nell’inganno, ignari della sessualità dell’amico che abbiamo di fronte, c’è rischio contagio? La risposta è SI. Il rischio è enorme perché, come recita il vecchio adagio: la fica garba a tanti, ma il cazzo garba a tutti. Il tipo del video incriminato – quello che ha dato la mano ad un frocio – è stato anche troppo fortunato, a me è successo di peggio.
Stavamo al liceo, verso i sedici o i diciassette anni e come capita a quell’età tra maschietti etero ci masturbavamo spesso a vicenda, quattro cinque minuti eppoi rotazione, utile anche per cambiare mano; nell’autoerotismo l’essere bimani è fondamentale. Quello non era proprio autoerotismo era più mutuoerotismo ma fra etero non c’è nulla di male anzi aiuta a superare i tabù dell’adolescenza. Per farla breve qualche mese dopo abbiamo scoperto che uno del gruppo era gay, ma gay stragay, come braccobaldo, di quelli che non l’avresti detto mai e invece…
Il tipo del video si lamenta per una stretta di mano ad un frocio, come lo chiama lui, e a me invece è capitato di stringergli l’uccello. Non solo a me anche agli altri del gruppo, e abbiamo rischiato grosso, altro che formicolio alle mani, i nostri peni erano letteralmente in ebollizione, erano diventati delle calamite incandescenti che si attraevano anche a molti metri di distanza, non abbiamo più potuto praticare la masturbazione a incrocio perché rischiavamo di finire uno attaccato all’altro e abbiamo deciso di non frequentarci almeno fino a dopo il diploma.
Fu davvero un brutto periodo, mitigato solo dalla marijuana e saltuariamente un po’ di MDMA, quella brutta sensazione alla mano e al pene mi ha perseguitato per molto anche con altri ragazzi oltre quelli del mutuoerotismo, ma io ero etero per dio, gridavo viva la fica a squarciagola anche se di fica fino ai vent’anni ne ho vista davvero poca.
Prima di concludere vi pongo la stessa domanda che Laurence Olivier pose a Tony Curtis: “Antonaino Do You eat Lumache?” ma forse è meglio che guardiate lo spezzone del film del 1960 http://youtu.be/NJ0VSmkebwk
In ultimo ci tengo a precisare che non si tratta di una vera malattia, ma più di un prurito che spesso prende alle mani, ed è a questo punto che bisogna fare una scelta, senza timori e senza tabù, perché il cazzo amici non guarda in faccia a cristo.